La svolta cilena: storiche elezioni verso una nuova costituzione

Stravincono gli indipendenti nella Convenzione Costituzionale, un grande schiaffo alla destra e al governo.

#Thread per Twitter ttps://twitter.com/lamericalatina1/status/1394676024294658049

È svolta in Cile, elezione storica chiede un cambio radicale. Lo scorso weekend voto per il rinnovamento di tutti i comuni, i governi regionali (finora sempre nominati dal presidente) e soprattutto la Convención che scriverà la nuova Costituzione.
Il processo costituente è sorto grazie alla rivolta scoppiata a fine 2019, e significa il superamento della costituzione di Pinochet, che ha posto le basi per un regime di neoliberismo radicale mantenuto (e rafforzato) anche col ritorno alla democrazia.

La destra del presidente Piñera è la grande sconfitta. Uniti nella lista Chile Vamos, i partiti conservatori hanno ottenuto 37 seggi su 155, ben sotto ai 52 (1/3 del totale) su cui speravano per ottenere diritto di veto sugli articoli della Magna Carta. https://www.emol.com/noticias/Nacional/2021/05/16/1020754/Convencion-Constitucional-Conformacion-Constituyentes-Elegidos.html

Sul fronte progressista é avvenuto un terremoto: i partiti della sinistra tradizionale, uniti nella Lista del Apruebo, hanno ottenuto solo 25 seggi, e sono stati superati dalla sinistra antiliberista di Frente Ampio e Partito Comunista, uniti in Apruebo Dignidad, con 28. Anche all’interno degli schieramenti le componenti più a destra perdono terreno: in Chile Vamos non ottiene eletti l’estrema destra di Kast, che negli anni precedenti all’estallido era in ascesa; nella Lista Apruebo la Democrazia Cristiana ottiene solo 2 costituenti.
Ma la novità più importante è il trionfo dei candidati indipendenti, che hanno fatto una campagna dal basso, con pochi fondi e spesso a partire da reti sociali create durante l’estallido. Sono 40 indipendenti ospitati nelle liste dei partiti e 48 indipendenti “puri”.

Questi ultimi sono per la maggior parte avvocati, seguiti da professori, ingegneri, giornalisti e assistenti sociali. Tra loro, hanno ottenuto più seggi i “No Neutrales”, di orientamento progressista, con 11 eletti, e @LaListaPueblo”, legata ai movimenti sociali, con 24. È la lista che più rappresenta sentimento delle piazze e politica dal basso. Tra i suoi eletti, volti noti di Plaza Dignidad come Giovanna Grandon, conosciuta come @TiaPikachu, e @pelaovade che nonostante il cancro è stato sempre presente nelle proteste. https://www.adnradio.cl/nacional/2020/10/26/la-tia-pikachu-se-prepara-para-ser-constituyente-nadie-dice-que-nos-regalen-todo-o-nos-den-todo-facil-el-tema-son-las-oportunidades.html
Maggioritario il voto alle donne, al punto che in molti distretti sono stati ripescati gli uomini per la norma sulla parità di genere. Sintomo della forza di un movimento femminista che ha eletto come indipendente @AlondraCVidal, della @Coordinadora8m https://www.instagram.com/p/CO9ayhzJIcN/
Anche nei 17 seggi riservati agli indigeni, si impongono candidati radicali, come la machi Francisca Linconao, per anni perseguitata dallo Stato, e l’avvocata Natividad Llanquileo, che ha seguito molte cause relative ai prigionieri politici mapuchehttps://twitter.com/cnashr/status/1394136358663467015

Nelle elezioni locali gli indipendenti, seppur affiliati a partiti, hanno avuto grande protagonismo. È inoltre evidente la differenza generazionale tra i giovani eletti nelle liste di sinistra e i vecchi volti di sempre nei partiti tradizionali. https://www.emol.com/noticias/Nacional/2021/05/17/1021078/Mapa-Elecciones-Municipales-Resumen-Ganadores.html
Il PC raddoppia i sindaci da 3 a 6: @danieljadue si conferma a Recoleta e la trentenne @IraciHassler trionfa nel municipio di Santiago contro il candidato di Piñera. Il Frente Amplio ottiene 12 sindaci, 127 consiglieri e @karina_ol va al ballottaggio come governatrice di Santiago.

Nonostante il Frente Amplio sia considerato tra i responsabili dell’Accordo per la Pace, “cucinato a porte chiuse” tra i partiti di governo e opposizione, che definisce i limiti e la struttura dell’organo costituente, in queste elezioni ha portato a casa un grande risultato.
La coalizione trionfa in comuni di Santiago e nella provincia di Valparaíso, con elezione a governatore di @rmunda, indipendente, attivista socioambientale di @modatima_cl, conferma a sindaco di @JorgeSharp e elezione di @MacaRipa a Viña del Mar, storico fortino della destra.

L’affluenza è stata 43,3%, minore del 50,9% del plebiscito ma non bassa se si considera pandemia, confusione generata dai 4 voti, generale rifiuto dei partiti e mancanza di priorità per la liberazione dei prigionieri politici nei programmi elettorali. https://www.instagram.com/p/CO9JYarJ64p/
Sono circa 600 le persone arrestate durante le manifestazioni a partire dal 18 ottobre 2019 che scontano ancora carcere preventivo. A questo si aggiunge il reclamo contro l’impunità dei Carabineros, perché si faccia giustizia dei gravi casi di violazione dei diritti umani.

Si rimescolano scenari in vista delle presidenziali di novembre. Matthei, dell’UDI (destra), lascia la corsa a Lavín. La DC, uscita a pezzi dal voto, valuta di non parteciparvi proprio. A sinistra si profilano primarie tra Jadue (PC) e @gabrielboric (Convergencia Social, FA).
Intanto, il giornale della borghesia El Mercurio critica esponenti della destra (come il presidenziabile Lavín) per aver adottato parole d’ordine “populiste” per recuperare consenso, dimostrandosi affetta dalla sindrome: “tra l’originale e la copia, vince l’originale”.


È l’espressione del profondo cambiamento in termini di egemonia culturale portato avanti dall’estallido, che a differenza di altre rivolte di massa recenti, sembra al momento essere incatturabile da destra. Certo le insidie della costituente sono alte, le possibilità che il processo cileno disattenda le aspettative enormi (per limiti interni e strutturali), e la destra può sempre tornare all’originale, che in Cile si chiama Pinochet. Ma a un anno e mezzo dall’incendio di Santiago, la fiamma corre ancora, e toglie il sonno alle classi dominanti.

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