Le fotografie di Claudia Agurto Rozas e Daniela Castillo Villarroel da Valparaíso
La lotta femminista in Cile è più viva che mai, nonostante l’ascesa del partito di estrema destra che potrebbe arrivare a governare il Paese.
Il 25 novembre è stata la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne. Come in molte altre città dell’America Latina e del mondo, anche a Valparaíso, le donne sono scese in strada a manifestare contro la violenza patriarcale che ci colpisce ogni giorno. I tre canti che si sono sentiti di più per le strade della città sono stati: “Valparaíso antifascista” “Che muoia Piñera e non la mia compagna“, riferendosi all’attuale presidente, e “Se l’aborto fosse legale José Antonio Kast non esisterebbe“.
José Antonio Kast è il candidato presidenziale cattolico e pinochettista di estrema destra che alle elezioni presidenziali di domenica scorsa si è posizionato primo. Secondo il suo programma, nel suo governo elimirebbe il ministero delle donne e l’aborto per tre causali (donna in rischio vitale, patologie del feto e violazione), al contrario del candidato di sinistra Gabriel Boric che è arrivato secondo e che, tra le altre cose, ha sempre ribadito che farà di tutto per poter legalizzare l’aborto libero, legale e gratuito e l’Educazione Sessuale Integrale (ESI). I due candidati, che si presentano con idee politiche completamente opposte tanto su questo tema come in tutti gli altri, si affronteranno nuovamente nelle urne il 19 dicembre per il ballottaggio.
La vittoria di José Antonio Kast è una vera e propria minaccia per i diritti conquistati fino ad ora dalle donne cilene, in un paese dove solo nel 2021 ci sono stati 43 femminicidi, secondo la fondazione MilesChile. È anche per questo che la Coordinadora Femminista 8 m, in seguito ad un’assemblea che si è svolta mercoledì 24 online e in forma presenziale nella capitale , dove hanno partecipato più di 6.000 persone, ha chiamato attraverso un comunicato ad appoggiare il candidato del Frente Amplio Gabriel Boric, sottolineando che:
“Chiamiamo a votare per Gabriel Boric dall’autonomia di un progetto nostro e diverso dal suo. Chiamiamo a votare per lui perché quel che c’è in gioco oggi è la possibilità di continuare il cammino di trasformazione dalla mobilitazione, del processo costituente e del femminismo, o che questo cammino si fermi attraverso la forza di un governo autoritario e pinochettista.”
Sono molte le donne che si stanno unendo alla campagna di Gabriel Boric, tra queste c’è lskia Siches che ieri 25 novembre si è dimessa dalla presidenza del Collegio Medico e oggi è stata nominata responsabile della sua campagna. Senza dubbio, queste sono delle elezioni importantissime per il futuro del paese, è per questo molte donne e dissidenze sessuali che non condividono completamente il programma di Boric, stanno chiamando a un voto antifascista e femminista per frenare l’ascesa politica del candidato di estrema destra.
Ringraziamo Claudia Agurto Rozas e Daniela Castillo Villarroel per la concessione delle immagini che raccontano come si è svolta la giornata a Valparaíso.
l'America Latina 