La nuova frontiera: Nicaragua e Costa Rica for sale

Il paese è completamete in vendita, dalla costa (ricca) alla foresta pluviale Un paese appassionatamente in vendita.

Buona parte del Costa Rica (o LA Costa Rica, che a queste latitudini suona malissimo!), dalla costa del Pacifico centrale al Guanacaste e la Penisola di Nicoya, dalle foreste pluviali delle dorsali che spaccano in due la geografia del paese fino ad arrivare ai Caraibi, sembra essere in vendita.

In effetti le medesime agenzie immobiliari e di real estates americane s’occupano di promuovere la vendita di terreni, case e proprietà in tutte e 7 le regioni della Costa Rica, da nord a sud, dall’Atlantico al Pacifico. Per fortuna che il 20% del territorio è stato dichiarato “area protetta” da severe leggi emanate negli ultimi 40 anni così almeno quello, per ora, non può essere alienato. Densità dei cartelli “for sale” sulle strade: dichiarata come la più alta al mondo per chilometro quadrato (dato qualitativo estratto dal senso comune di numerosi turisti e locali interrogati in merito…).

Nelle località turistiche come Jacò, Quepos, Moctezuma, Samara, Tamarindo, Dominical (sul pacifico) e, in misura ridotta, anche a Cahuita, Tortuguero e Puerto Viejo de Talamanca nei Caraibi, i villaggi si sono rapidamente trasformati in cittadine e la presenza straniera (americani, italiani, israeliani, canadesi, francesi) è spesso dominante dal punto di vista economico.

SOLD cioè VENDUTO (sogno o realtà?)

I prezzi sono saliti vertiginosamente superando anche località turistiche rinomate come Cancun o Playa del Carmen in Messico mentre la qualità del lavoro locale è peggiorata per i costaricani che da piccoli imprenditori, contadini o commercianti si trasformano in “muratori a cottimo”, in salariati degli hotel e dei grandi centri turistici polifunzionali oppure in guardie notturne e faccendieri.

L’altra faccia dello straniero in costa rica è quella nicaraguense e colombiana: con una popolazione di circa 4 milioni di persone, il Costa Rica ospita oltre 400mila immigrati in gran parte centroamericani e colombiani, siamo almeno al 10% della popolazione come la Germania e più dell’Italia in percentuale. Anche qui, come da noi, ghettizzazione e discriminazione sono una costante anche se nell’ideario politico corrente l’integrazione e la pace sono i cavalli della battaglia retorica tra i partiti.

Le grandi agenzie immobiliari che gestiscono le vendite dei territori sono anche quelle che promuovono nuovi lidi e paradisi per i pensionati americani di classe media e per i giovani facoltosi in cerca di un clima tropicale per far rendere dei dollari extra e di guadagni ancora oggi “facili” nell’edilizia e i servizi. In Messico questo tipo di commercio territoriale di massa e ripopolamento via immigrazione di pensionati stranieri sta assumendo proporzioni mai viste da Puerto Vallarta a Mazatlan, su su fino alla Bassa california.

Da queste parti, un po’ più a sud, sembra andare di moda anche il Nicaragua, per esempio sulla costa pacifica nei pressi di San Juan del Sur, che è più economico e costituisce senza dubbio una “nuova frontiera” alla portata di tutti in questi mesi di crisi…così viene pubblicizzata la vendita delle coste: http://www.c21popoyo.com/pages/success.html (molto interessanti da leggere le “success stories” di chi ha comprato prima di noi, al limite del patetico).

Vendere o non vendere? di http://www.flickr.com/photos/14706495@N05/

Vendere o non vendere? di http://www.flickr.com/photos/14706495@N05/

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