Quando ti rubano l’account Google (in Messico) e le speranze

Non m’era ancora successo, ma, si dice, c’è sempre la famosa e agognata prima volta. E se ti rubano l’account google completissimo? E se l’hacker ti cambia in pochi minuti, tra le 7 e 02 e le 7 e 05 del mattino, la password, il numero di cellulare per la verifica, la mail per la riverifica e tutto quanto per impedirti l’accesso?
E se poi, già in possesso dell’account, con la mannaia insanguinata in mano dalla parte del manico a 2 mm dalla tua giugulare, l’hacker imposta anche un Token Usb e codici di autorizzazione a 8 cifre per entrare nella tua gmail, che si fa? Chiromanti. Sciamane del deserto. Fumi allucinogeni. Consultare esperti vari e famigerati che ci sono passati e lo raccontano in video. E alcuni ce l’hanno fatta, due o tre. Questa sottrazione d’identità è un tipo d’attacco comune e sublime, ma nemmeno il preciso e classico Aranzulla pare avere la bacchetta magica questa volta (almeno io non l’ho trovata).

In Messico, dove ancora sopravvivo, era giornata-ponte. Nel senso che, il 18 marzo c’è stata la festa nazionale per ricordare l’espropriazione dell’industria petrolifera del presidente Lazaro Cardenas, decretata nel 1938 ai danni delle sette sorrelle e dei gringos. Sabato il presidente Lopez Obrador ha tenuto un mega comizio pieno d’invettive, storia ed emozioni nell’imponente piazza della Costituzione o zocalo, cuore della vita politica della capitale e del paese. Bueno.

Quindi lunedì 20 era ponte, vacanza, “no school, no job, no identidad”, cantavano i 99 posse almeno vent’anni fa. E in effetti tutto andava bene fino a che l’hacker non m’ha sottratto la gioia, la vita sociale e l’anima politica. Drive, gmail e YouTube in una botta.

Quando non puoi più entrare in gmail o servizi correlati da nessun dispositivo di quelli legati all’account e non puoi usare né la mail, né il cellulare per uccidere il caos mediante una chiamata o SMS, e nemmeno vanno i codici d’autenticazione a 8 cifre. La proposta di google potrebbe essere quella di farti mandare dei codici alla tua mail alternativa o di recupero, però i codici che google ti spedisce là, così come i messaggi di avviso che qualcosa o qualcuno sta facendo del male al tuo account, non servono (quasi) a niente, e solo fan sì che, forse, nel giro di 48 ore, google, così in astratto, controlli che cosa sta succedendo per decidere chi è il vero proprietario dell’account. Ma il tuo avversario hacker intanto ha già blindato la questione, attivando codici e token ed è diventato molto più legittimo di te.

Allora per ripigliarlo l’unica via resta l’esposizione al pubblico ludribio. Cioè devi comporre un tweet che recita più o meno così (chiaramente ognuno lo potrà condire alla bisogna): @YouTubeCreators @YouTube  @google Please help, my Google and YT account were hacked and stolen, my passwords and methods of acces were changed. Please contact me for recovery and help! Thanks Per disperazione perché ci si prende gusto, c’è chi riproduce quest’appello su tutti i social che ancora gli funzionano. Valido ma forse inutile.

Scrivilo e fallo rigirare su twitter nella lingua che vuoi, ma assicurati di lodare e segnalare in più tweets questi riscattisti del @TeamYouTube. Il Team è, infatti, l’unico servizio umanitario che ti risponderà, o almeno lo farà gentilmente e per primo, in poche ore, via messaggio privato. Per ricevere questo messaggio privato e bellissimo ricordati di seguire prima quell’account e pure gli altri, non si sa mai che volessero risponderti anche loro. Dico “bellissimo” perché riaccende le speranze e, se gli rispondi presto, mandandogli un’altro indirizzo di posta elettronica gmail non compromesso, ti inviano il link a un form dettagliato che è un po’ un test, in realtà, perché cerca di stabilire se sei o no il creatore e padrone vero dell’account YouTube violentato facendoti alcune domande. Ma è fattibile.

Per esempio ti chiede quando hai creato il canale, la tua mail di recupero, il tuo indirizzo IP (link per vederlo rapidamente), qual è l’Url ID dell’ultimo video caricato (cioè i caratteri finali “4VJtza85g9c” del link completo: https://youtu.be/4VJtza85g9c ) e del canale stesso. Siccome non puoi più accedere al tuo canale e al youtube Studio, dove troveresti scritto l’URL ID, allora meglio se lo ottieni qui, inserendo il link del canale. Un’altra via per ricevere una qualche risposta, dopo aver provato invano le eloquenti FAQ, le varie pagine di assistenza, help e quant’altro di Google e YouTube, è la community Community YouTube (google.com), ma va generato un nuovo thread (hilo, in spagnolo) con una domanda che rivolgerai a la comunidad usando l’altro account gmail, quello che funziona.

Parentesi quadra. [Tra un forum e un blog, tra rabbie e rassegnazioni digitali per la cosa di google e gli hackers, m’imbatto nelle news locali che obbligano all’atterraggio sulla pista della realtà: nello stato in cui vivo da 7 anni, il Guanajuato, in un solo week end fanno 36 omicidi dolosi, circa il 15% del totale nazionale dal venerdì alla domenica. A chiudere una settimana in cui sei ragazze scomparse, desaparecidas, nella città di Celaya sono state ritrovate, almeno le loro ceneri e poco altro, in una fossa clandestina. Danno la colpa al solito gruppo criminale di “presunti narcos”, il che non spiega niente e nasconde il fatto che in quella zona la polizia locale due anni fa è stata sciolta per mafia, diremmo in Italia, e il crimine è autorizzato e tollerato dalle forze statali]

Ritorno alla banalità di google. Anche dalle risposte di qualche tecnico nella comunidad possono portarti a un link abilitato apposta per riempire il form. Dopo massimo due giorni dovrebbero risponderti, e, si spera, riabilitare il vecchio account, l’identità e tutto il resto. Per ora l’hacker ha solo spostato un paio di volte i video che ho in evidenza in home page. Ci risentiamo mercoledì o giovedì per la speranza definitiva e l’inizio dell’eterna primavera.

Di Fabrizio Lorusso da Río Bravo blog de L’Espresso

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