STORIA DI OAXACA e DEL MESSICO: DA MAGGIO 2006 al 25 NOVEMBRE 2006 (Prima Parte)

IRREGOLARITA’ ELETTORALI E REPRESSIONE

L’annata 2006 in Messico si ricorderà per gli episodi repressivi di Atenco (link http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=5522 ), Lazaro Cardenas, Oaxaca e per le denunce di frode nell’elezione presidenziale del 2 luglio scorso, con il rifiuto categorico del candidato dell’opposizione di sinistra, Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO), a riconoscere il presunto vincitore, Felipe Calderon. Questi, che ha appena assunto la presidenza in mezzo alle polemiche lo scorso 1 dicembre, ha nominato come Ministro dell’Interno al noto repressore e violatore dei diritti umani, Francisco Rámirez Acuña ex-sindaco di Guadalajara e governatore dello stato corrispondente (Jalisco). Il centro storico della capitale è rimasto praticamente bloccato e occupato dal movimento di AMLO per vari mesi con migliaia di suoi simpatizzanti che chiedevano il riconteggio di tutte le schede elettorali e la destituzione di Calderon  (link: http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6830 ).

In definitiva, non sono stati riconosciuti ufficialmente i brogli (ma d’altro canto non si sono voluti contare i voti uno per uno di nuovo come chiesto dall’opposizione che ha perso con poco più dello 0.5% di scarto), anche se è stata ammessa dal Tribunale Elettorale messicano la presenza di interventi illeciti dell’ex Presidente Vicente Fox (dello stesso partito del vincitore Calderon), delle associazioni industriali e di altri falsi candidati (come il famoso Doctor Simi, multimilionario populista padrone di farmacie in tutta l’America Latina) che hanno svolto una campagna irregolare contro il candidato della sinistra. Conseguenze: nessuna. Chi sanzionerà l’ex presidente e gli imprenditori in mala fede che ormai hanno cambiato il risultato? …

OAXACA tra GAS LACRIMOGENI E POVERTA’
Bene, l’idea di questo articolo era quella di fornire una breve cronologia degli eventi che stanno ancora scuotendo la bellissima e (una volta) turistica città di Oaxaca, nel sud del Messico. (http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6612)
ORIGINI DELLA CRISI

Il primo maggio i professori di Oaxaca consegnano un documento con petizioni al governo locale. Alla fine di maggio del 2006 la Sezione 22 Oaxaca (con a capo Enrique Rueda Pacheco) del potente sindacato nazionale dei docenti entra in sciopero, cosa che si ripete quasi ogni anno, per delle migliorie salariali in uno Stato che è il quarto a pari merito tra i più poveri del Messico dopo il Chiapas, Guerriero e Veracruz.

Oaxaca è una città turistica con un costo della vita relativamente alto, l’infrastruttura scolastica è pessima e molte scuole sono perse in mezzo alle montagne ed esigono un sacrificio ascetico ai maestri e agli studenti. Il governo locale è in mano al PRI da 77 anni ! Ogni governatore messicano, in un paese federalista, ha molti poteri. E li usa: da vari anni le associazioni della società civile dello stato di Oaxaca sono osteggiate dagli sbirri del governatore, Ulises Ruiz, e si sono denunciate scomparse di attivisti e minacce.

Flickr imageSciopero di 72 ore dal 22 di maggio e poi indefinito. Nessuna risposta ufficiale. Marce pacifiche di insegnanti, aumento delle richieste: bloccare una riforma dell’istruzione secondaria. Viene chiusa anche una TV locale. Offerta del governatore, Ulises Ruiz: 60 milioni di pesos (circa 400mila euro) e l’uso della forza pubblica per sloggiare i manifestanti che iniziavano ad installarsi nella piazza centrale, “il zocalo”, con un accampamento.

GIUGNO

Di fronte alle minacce di violenza da parte del governatore e alla scarsa entità della proposta economica, s’intensifica la protesta con alcuni blocchi di strade, uffici pubblici e una marcia che riceve la partecipazione di ben 80mila persone e associazioni politico-sociali di tutto lo Stato. Si chiede un chiarimento circa la morte di un dirigente, Mises Cruz, assassinato a quanto pare da scagnozzi priisti (=del PRI) del governatore. Aumentano le minacce del governo oaxaqueño e il 7 giugno c’e’ una marcia in risposta con oltre 120mila partecipanti e l’occupazione momentanea del palazzo del parlamento locale.

14 GIUGNO: mentre il leader sindacale Enrique Rueda sta negoziando nella capitale del paese, la polizia statale di Oaxaca tenta lo sgombero violento della piazza centrale. Non riuscito. Flickr imageInterviene il Ministero dell’Interno (in quel periodo e fino a pochi giorni fa, diretto da Carlos Abascal, Secretario de Gobernacion in spagnolo). Il governatore Ulises Ruiz offre un contributo straordinario (da chiedere al governo centrale nel DF o Città del Messico) in denaro e la liberazione di 10 insegnanti catturati il 14 giugno per la tavola di negoziazione che si apre tra il Ministero, il Governo locale e i docenti insorti (praticamente tutti quello dello Stato di Oaxaca). Non si negozia la rinuncia del governatore Ulises Ruiz o il suo “licenziamento”, richiesta che diventa invece fondamentale per i professori a partire dalla violenza perpetrata e l’inettitudine del governante.

17 GIUGNO: il movimento magistrale si unisce alle altre associazioni della società civile che spaziano da organizzazioni indigene e contadine a partiti extraparlamentari, con programmi riformisti e rivoluzionari, associazioni di diritti umani, piccoli comuni e reti sindacali: si costituisce la APPO o Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca. (sito: http://www.asambleapopulardeoaxaca.com ). La APPO lotta esplicitamente per la riforma costituzionale nello Stato e l’uscita di Ulises Ruiz come base per le negoziazioni successive. Il Ministero ha ammesso che le rivendicazioni del movimento sono giuste anche se non ammette la possiblità di mandare via per decreto Ulises Ruiz.

ANCHE SU: http://americalatina.blogosfere.it/2007/05/storia-del-conflitto-in-oaxaca-1-parte.html