“Memoriale per le vittime della fabbrica tessile e delle altre fabriche in via Chimalpopoca e Bolivar, zona Obrera, Città del Messico”. “Memorial por las víctimas de la fábrica textil y de las demás fábricas en Chimalpopoca y Bolívar, Col. Obrera”. Foto di Stefano Morrone, scattate il 24 settembre 2017 a Città del Messico, colpita dal terremoto del 19 settembre.
Nelle foto si vede quel che rimane di due fabbriche tessili e altre due crollate il 19 settembre. I corpi di 21 operai e operaie, due di esse di origine asiatico, sono stati estratti dalle macerie ma probabilmente erano molti di più. Le circostanze sono molto simili a quelle di un’altra fabbrica crollata nella zona durante terremoto del 1985. “Nel quarto giorno dal sisma nel terreno dove c’era un edificio di quattro piani, al cui interno c’erano due fabbriche tessili e una di giocattoli, non resta più niente. E’ tutto ripulito. I macchinari pesanti hanno spazzato via tutto per liberare lo spazio, proprio lì dove potevano esserci centinaia di lavoratori in nero dell’industria tessile messicana che, secondo dati dell’istituto nazionale di statistica, sono oltre 300mila nel paese” (da Sin Embargo). Nell’edificio c’erano 4 imprese. AL primo piano la tessile maquiladora Ner Fashion. Al secondo Jenny Importazioni, coreana, vendeva giocattoli. SEO Young Internacional faceva bigiotteria per abiti al terzo piano e al quarto Dashcam System México Società Anonima di Capitale Variabile che produceva videocamere. (con info da: La izquierda diario, portale web che, nell’articolo, ipotizza la presenza di un crimine industriale a carico dei padroni delle imprese). Clicca su una foto per ingrandire.