In quest’ultimo giorno (per ora…) di pubblicazioni de l’Unità scrivo un post breve che forse resterà qui on line solo 12 ore o poco più. Mentre scorro i comunicati dei giornalisti, sinceri, arrabbiati, preoccupati e delusi, e osservo da lontano i giochini della politica che cercano di affondare questo giornale, magari per riviverlo come un non-morto tra qualche settimana e recuperarne il brand, magari rendendolo uno strumento politico più flessibile e comunque low cost (beh, ricordiamo che c’è sempre la Crisi, la Globalizzazione, la discesa della carta stampata e tutto il resto, no?), non posso non segnalare un ultimo libro, un romanzo, secondo me un imprescindibile, e auspicare una svolta positiva per i lavoratori del quotidiano.
E parlo di questo romanzo perché ha a che vedere con la lotta, con la dignità, coi valori ed è bello: Oggi tocca a me (Eris, 2014) di Juri Di Molfetta racconta una storia e una valle, la Val di Susa, di quelle che cambiano le persone, che fanno incazzare e pensare, agire e riflettere senza mai perdere il ritmo. Di quelle che partono dall’abbandono e da un’apatica periferia, priva di senso e piena di rancori, e arrivano alla coscienza individuale e a quella collettiva, all’adrenalina e al significato della lotta, alla ribellione contro le ingiustizie. Con la prefazione di Luca Abbà e le splendide illustrazioni di Erika Bertoli Oggi tocca a me. Una guerra tra bande, questo il titolo completo, merita di essere letto, pianto, copiato, commentato e diffuso perché contiene i movimenti, ma anche la stampa malandrina e bugiarda, contiene l’Italia di questi anni (e oltre), da Genova a Chiomonte, contiene gli abusi e le domande giuste per affrontarli, per superarli e rilanciare. Eccone la trama, tratta dal sito della casa editrice/associazione culturale Eris:
“Un fratello non si lascia nella merda. E questo il Teppa lo sa. Per questo accetta l’aiuto da uno come Benza. Ma per un fratello si fa di tutto, anche vendere coca per tirare su i soldi per l’avvocato. Ma le cose vanno storte, c’è sempre un ostacolo per quelli come lui. Uno sbirro lo frega ma il Teppa sa dov’è, deve solo trovarlo tra migliaia di altre persone. Val di Susa: 3 luglio 2011, una delle più grandi manifestazioni No Tav degli ultimi anni. Inizia la ricerca. Teppa non è solo, con lui ci sono Giamaica e Panza. Sono più di tre amici, sono un branco, se parte uno partono tutti. Funziona così per chi ha sedici anni e vive nelle case popolari di un quartiere di periferia, tra bisogni frustrati e cassonetti della carta incendiati per noia.
Ci sono così tanti agenti che Teppa non li aveva mai visti neanche allo stadio, come trovare un ago in un pagliaio, ma il destino non lo lascia solo, anche altri lo aiuteranno, ognuno con una storia, voglia di rivalsa e un personale senso di giustizia. Una spirale di eventi li porterà a essere tutti nello stesso posto nello stesso momento per pareggiare i propri conti, passati e presenti, perché la vita è come un ristorante, se vuoi davvero uscire devi passare dalla cassa e se hai consumato più di quello che ti potevi permettere nessuno ti fa sconti. Il problema è solo tuo”.
Per ora dico “adiós” o meglio “hasta luego” e “até” ai 20 o 30 lettori del LatinoAmericaExpress, ci vediamo tra Città del Messico e Puntarenas, a la próxima… Qui il book trailer del libro che spacca: